E' il primo giorno di scuola, di calcio. È il
primo approccio ad un mondo fantastico, fatto di giochi, di voglia di gioire,
di scoperte sempre nuove. C’è tanta voglia di fare un goal o di parare un
rigore, ma anche paura di affrontare un ambiente nuovo, di sbagliare un goal
facile facile o di "lisciare" una palla. Un insieme di sensazioni
forti che noi adulti riusciamo ad immaginare solamente nel momento in cui ci
ricordiamo di essere stati, anche noi, un tempo, bambini.
Diventa importante, oseremo dire fondamentale,
il primo approccio dell’Istruttore e del Dirigente, come anche della
Segreteria, con cui i Genitori ed il bambino hanno fattivamente il primo
contatto con la Società in cui, presumibilmente, passeranno gli anni più
importanti della loro fanciullezza.
È chiaro quindi che sarà importante in questa
fase assecondare le esigenze dei bambini e delle bambine che si avvicinano a
questo gioco, non per diventare grandi campioni, ma semplicemente per giocare,
imparare e misurarsi con i propri coetanei.
L’attività calcistica, infatti può iniziare sin
dal compimento del sesto anno di età, che coincide quasi sempre con l’inizio
della scuola elementare. Al giorno d’oggi la quasi totalità dei bambini a
questa età ha già frequentato la scuola materna pertanto ha già affrontato, di
massima, il problema del rapporto con il gruppo e delle regole che lo
caratterizzano. Ora le regole diventano sempre più importanti e sempre più
specifiche, guidando il bambino, attraverso le sue esigenze e peculiarità, alla
scoperta del mondo che li circonda fino alla graduale collaborazione con i
compagni che avverrà al termine della fase egocentrica.
L’Istruttore dovrà quindi essere molto
sensibile al modo di formulare giochi e regole: i bambini sono al campo per
giocare e divertirsi. Sarà opportuno ascoltare e percepire le loro aspettative
e, nel rispetto degli obiettivi che ci si propone di raggiungere, apportare le
eventuali varianti che faciliteranno il compito dell’istruttore nel proporre le
esercitazioni, che di conseguenza renderanno più stimolante l’attività per i
Piccoli Amici che si divertono, e soprattutto imparano, giocando a calcio (e
non solo).
I giochi e le attività proposte dovranno dare
la possibilità a bambini e bambine di imparare giocando e di comprendere le
regole principali che determinano le dinamiche del gruppo.
Il bambino, trovandosi in un primo momento
spaesato ed in un mondo totalmente nuovo, avrà necessità di ambientarsi e per
questo dovrà avere la possibilità di esprimersi e di conoscere gli altri.
Giochi semplici, con poche e necessarie regole, facilitano questo primo
approccio. L’istruttore dovrà far capire giochi e regole attraverso un modo
semplice e accattivante, simpatico e dinamico, in cui l’attenzione verso le
regole non dovrà mai superare la voglia di competere e di giocare. I bambini
non dovranno essere mai annoiati. È quindi utilissimo, ad esempio, far decidere
e scoprire le regole agli stessi bambini (sempre sotto la guida
dell’Istruttore). È altrettanto importante, tuttavia, dare ai bambini le opportune
spiegazioni sulle regole principali che determinano l’attività. Sapere come e
perché vengono applicate determinate regole fa crescere nei bambini la
consapevolezza di cosa stanno facendo e di conseguenza una loro maggiore
responsabilizzazione che facilita, successivamente, la realizzazione dei
compiti che verranno loro assegnati di volta in volta (come avviene, ad
esempio, nei giochi a stazioni che particolarmente in questa età trovano grande
spazio nella programmazione didattica).
L’istruttore dovrà pertanto essere un educatore
piuttosto che un allenatore, molto di più di quanto lo siano gli altri tecnici
che si occupano delle categorie di base.
Fonte:guida tecnica figc