L’esempio di programmazione che mostreremo fa parte del modello di attività
strutturata presso la Scuola Calcio della F.I.G.C. di Roma indirizzata ai
Piccoli Amici 1° livello anni 6-7.
Gli esercizi/giochi proposti nel 1° ciclo delle attività annuali (ottobre-novembre-dicembre)
dovranno comprendere attività indirizzate a perfezionare lo schema del correre.
(Tabella 1)
Alcune delle attività proposte
(Tabella 2) permettono il trasferimento graduale della condotta motoria del
correre a un concetto di abilità (fondamentale tecnico:guida della palla)
sviluppato in forma prevalentemente ludica,attraverso una procedura
esplorativa, imitativa e per prove ed errori.
In questo modo si realizzerà
una adeguata comprensione del compito tecnico assegnato(guida della palla);
l’assenza di interventi e feed-back esterni (l’istruttore che corregge il gesto
fatto male) troppo specialistici, favoriranno una interiorizzazione del compito
motorio adeguato all’età. Spesso si giustifica la correzione immediata del
gesto tecnico, col timore che eventuali automatismi sbagliati siano
successivamente difficili da rimuovere, dimenticando che il bambino è in una
fase esplorativa, che ha bisogno di comprendere e di adeguare al proprio
dinamismo corporeo un oggetto che seppur affascinante è a lui estraneo per
forma e qualità fisiche, e comunque qualsiasi intervento correttivo “analitico”
verrà da lui subito ma non compreso (abbiamo dimenticato che ha solo 6/7 anni)
inibendo così il trattenimento e l’apprendimento di nuove forme di movimento.
Figura 1 - partita 4 porte colorate: al segnale
colorato dell'istruttore, 4 giocatori in un campo di metri 20x15 tenteranno di
guidare la palla nelle porticine colorate di 3m poste al centro di ogni lato.
Figura 2 - Campo minato: In un campo di 25mx15m, i
bambini in casacca rossa tenteranno in conduzione di portare la palla fino ad
una linea di tiro posta a 8 m da una porta di 3m, posizionata al centro del
lato minore. Sui lati maggiori, 2 per parte si posizioneranno 4 giocatori
avversari che uno di fronte all'altro calceranno la palla tentando di colpire
gli attaccanti che dovranno tornare indietro se colpiti. Vince la squadra che
dopo un tempo prestabilito avrà realizzato più gol.
Un altro aspetto da inserire
nel processo di formazione è legato all’espressione applicativa dell’elemento
guida; mantenendo sempre vivo e inalterato il rapporto unitario con la palla,
la gestione della stessa in un ambiente incerto produce degli adattamenti sul
piano coordinativo.
Figura 3 - Ruba palla: Due squadre di allievi,
numerate in ordine progressivo, si dispongono una difronte all'altra a distanza
di una decina di metri con due palloni posti al centro (uno per squadra). Al
segnale dll'istruttore, o di un bambino, che chiamerà il numero, i bambini
corrispondenti (uno per squadra) dovranno correre per conquistare per primi la
palla, guidarla in un percorso e portarla oltre la linea di partenza. Vince la
squadra che raggiunge per prima il punteggio stabilito dall'istruttore. Varianti: fare goal in una porticina;
percorsi motori prima della palla; utilizzo di una sola palla.
L’esercizio proposto
definibile su un piano situazionale è il gioco chiamato "il
doganiere" (Figura 4) dove 3 o più giocatori in possesso di palla, cercano
di superare una linea (la frontiera), difesa da un giocatore che deve
intercettare/toccare la palla degli avversari.
Figura
4 il doganiere.
Sarà compito dell’istruttore cogliere nei comportamenti dei bambini quelle
sfumature significative che lo indurranno a modificare spazi e numero di
giocatori al fine di rendere il gioco più facile/difficile, più
semplice/complesso in relazione al grado di abilità acquisito.
La condotta motoria, tema dominante nel 2° ciclo di attività annuale
(dicembre-gennaio-febbraio) è legata all’azione del colpire/lanciare la palla,
che verrà sollecitata attraverso una serie di esercizi (Tabella 3), che
favoriscono un graduale sviluppo funzionale dei canali percettivo coordinativi,
che non dimentichiamo andranno comunque sempre ulteriormente sollecitati
attraverso dei percorsi motori.
L’utilizzo dei colori rende l’attività molto stimolante e favorisce
sollecitazioni significative per l’analizzatore ottico, sistema deputato a
codificare input visivi:
• alternare il lancio o il tiro della palla in funzione di bersagli
colorati,
• utilizzare palloni di colore diverso,
• calciare palloni colorati, in tane/porte dello stesso colore.
Resta inteso che in questo secondo ciclo di attività non andranno
abbandonati gli esercizi proposti sul correre, tema dominante del periodo
precedente, in riferimento per esempio all’azione dell’1c1 nel gioco del
doganiere, l’istruttore modificherà la struttura del gioco diminuendo per
esempio il numero degli attaccanti.
Si potranno cercare combinazioni funzionali tra i due gesti del
correre/guidare e del colpire/tirare:
• autopassaggio e tiro in porta;
• corri e tira;
• guida e tira.
L’esercizio/gioco che in questo periodo fa parte del paniere situazionale è
rappresentato dall’1c1 con la possibilità di utilizzare un compagno per
superare l’avversario posto su una linea.
Figura 6 - Colpisci il bersaglio: i bambini, posti
sulle linee di fondocampo, dovranno colpire il bersaglio (scatolone o altro
bersaglio grande): vince la squadra che riesce a spingere il bersaglio nel
campo dell'altro gruppo. I palloni che si fermano nella propria metà campo
possono essere recuperati, riportati sulla linea di fondo campo e calciati.
Potranno essere utilizzati più bersagli lanciando la palla con le mani.
Le partitine proposte verranno strutturate attraverso il 3c3 con porte
piccole, con superiorità numerica 2c1 in zona di attacco per favorire un
possibile sviluppo di una azione collettiva (non è ancora questo l’obiettivo
principale) e permettere comunque al bambino in possesso di palla, di far
conoscenza con alcuni presupposti del gioco collettivo, per rendere sempre più
funzionali e pertinenti le abilità individuali.
Il bambino di 6-7 anni, ha come obiettivo esclusivo del proprio
comportamento quello di entrare in possesso della palla, gran parte dei suoi
movimenti sono organizzati per spostarsi ed entrarne in possesso.
Risulta evidente, quanto a livello cognitivo, tutte le informazioni
pertinenti che il bambino elabora siano relazionabili allo “spazio palla”.
Il suo comportamento in una situazione di non possesso, comincia ad
apprezzare, se indotta dall’esercizio (difensore sulla linea nell’esercizio “il
doganiere”), una competenza specifica riferita a movimenti di copertura e di
ostacolo all’azione di superamento.
Nel 3° ciclo di attività (febbraio-marzo-aprile) il muoversi nello spazio,
sarà sempre favorito dal rapporto 1c1 con la palla, in una condizione che
varierà dal muoversi per impossessarsi e muoversi per intercettare/ostacolare.
Nella Tabella 4 sono menzionati dei giochi dove lo
spostarsi del bambino è in relazione a una analisi di una situazione
estremamente semplificata, finalizzata allo sviluppo di coordinate
spazio-temporali più definite
Richiedere rapide e semplici risposte motorie a segnali visivi od acustici,
rappresenta una forma di gioco molto gradita ai bambini: l’istruttore che agita
un cono o una casacca colorata per sollecitare particolari comportamenti, per
esempio al colore verde tirare in porta, al colore rosso sedersi sul pallone,
al colore giallo fermarlo con la pianta ecc. sollecita la capacità di reazione
ad uno stimolo visivo rappresentato dai vari colori. In maniera più specifica
può essere utilizzato anche il pallone che determina una selezione
dell’informazione e una risposta motoria più selettiva.
Spostarsi per aiutare, come già abbiamo visto, è un concetto che ancora non
fa parte del comportamento del bambino, l’esercizio proposto (Figura 11),
"segna e gioca", lo pone comunque in condizione di approcciare una
sorta di collaborazione. In altre parole, pur riconoscendo nel bambino un
egocentrismo spiccato, le esercitazioni situazionali cominceranno a comprendere
forme semplici di gioco collettivo.
Figura 7 - Lo scalpo: Due gruppi di bambini
si affrontano in un quadrato di 15 mt per lato. Un gruppo indosserà un
fazzoletto o fratino colorato posto all'altezza dei calzoncini (scalpo). I
bambini senza lo scalpo dovranno toglierlo agli altri che lo indossano. Al
termine del tempo di gioco (2 minuti) le squadre invertiranno il ruolo. Vince
la squadra che ha tolto più scalpi.
Varianti: entrambe le squadre potranno indossare lo scalpo (di colore diverso); un bambino solo senza scalpo, che viene sostituito dal bambino che è stato "catturato".
Varianti: entrambe le squadre potranno indossare lo scalpo (di colore diverso); un bambino solo senza scalpo, che viene sostituito dal bambino che è stato "catturato".
Figura 8 - I tre cantoni: In un triangolo di 8 mt.
per ciascun lato sono posti tre bambini, uno per ogni angolo. Un quarto bambino
è posto al centro del triangolo e tenta di occupare l'angolo lasciato libero
dagli altri tre che cercano di scambiarsi posto. Dopo dieci tentativi si conta
il punteggio massimo ottenuto.
Gare sotto forma di staffette, percorsi motori che sollecitano aspetti
coordinativi legati alla rapidità, sono contenuti che arricchiscono le proposte
didattiche di questo periodo.
Nell’ultimo periodo dell’anno, il bambino comincia ad acquisire una
maggiore competenza, che gli deriva da una parte da una maggiore familiarità
con l’attrezzo palla, dall’altra da una costruzione cognitiva che, partendo dal
proprio corpo, comincia a considerare altri punti di riferimento nello spazio.
Figura 9 - Corri e porta a casa: in una zona posta
al centro di un campo di 20m x 15m vengono posizionati dei palloni di numero
pari ai componenti di una squadra. Al via entrambe le squadre correranno verso
il centro cercando di impossessarsi dei palloni e condurli nelle rispettive
"case". Durante la conduzione si può contrastare e conquistare la
palla, si creano così continui 1 contro 1. Ottiene un punto la squadra che
porterà a casa più palloni.
Figura 10 - Il guastafeste: in uno spazio
delimitato un gruppo di bambini guida la palla con i piedi; un ragazzo invece,
senza la palla, tenterà di allontanare, sempre con i piedi, i palloni degli
avversari. Dato che a turno ognuno diventerà "guastafeste", vincerà
colui che in un tempo predeterminato (ad. es. 30 secondi) riuscirà a calciare
fuori dallo spazio di gioco più palloni.
Il ricevere la palla dovrà
essere visto più come momento di sollecitazione percettiva, piuttosto che come
momento di formazione di un comportamento tecnico (gli stop).
Figura 11 - Segna e gioca: 3 bambini con una palla
ciascuno ed uno senza, in uno spazio di mt.15x10. I bambini con la palla
partono dalla linea di fondo campo e dopo aver superato l'avversario, posto in
uno spazio delimitato di 2 mt. di profondità al centro del campo, vanno a fare
goal. Ciascuno di loro, dopo aver segnato, può andare ad aiutare il compagno
che deve ancora superare l'avversario.
Le esercitazioni proposte
(Tabella 5) illustrano alcune attività che sotto forma di gioco mettono il
bambino nella condizione di dover assumere una posizione e un atteggiamento in
riferimento a una palla che arriva.
Figura 12 - Ferma la palla: Un giocatore posto
all'interno di un quadrato di 6 mt. di lato deve cercare di fermare i palloni
lanciati dal compagno, posto a 8 mt. di distanza, all'interno dello stesso
quadrato. Dopo cinque tentativi si conta il numero di palloni effettivamente
fermati.
Figura 13 - Palla al prigioniero: Gli allievi
iniziano a giocare tutti all'interno dello spazio di gioco. Due allievi (uno
per squadra) si posizionano all'esterno, dentro la linea stabilita. Vince la
squadra che riesce a passare più volte la palla al proprio prigioniero. I
prigionieri potranno essere cambiati a rotazione o ad ogni punto ottenuto
Figura 14 - Palla al capitano: Due gruppi di
bambini giocano tra di loro con una palla, in un ampio spazio delimitato. A
rotazione un componente di ogni squadra assume il ruolo di capitano. Vince la
squadra che per prima raggiunge un determinato punteggio, stabilito in
precedenza, tenendo presente che ogni passaggio al proprio capitano vale un
punto. La squadra che momentaneamente non è in possesso di palla dovrà cercare
di recuperare la palla per effettuare i passaggi al proprio capitano
Figura 15 - Il quadrato di smarcamento: I tre giocatori
si passano la palla, avendo sempre il giocatore in p.p. due soluzioni di
passaggio laterali, il giocatore che riceve la palla dopo averla controllata la
rigioca verso uno dei due compagni. Successivamente si inserisce un difensore.
L’utilizzo delle mani favorirà un controllo più adeguato e permetterà al
bambino di prestare una maggiore attenzione all’ambiente o spazio di gioco
circostante.
In questa fase dell’anno verranno proposte partitine 2c2, 3c3 privilegiando
in attacco la superiorità numerica attraverso il portiere volante o
strutturando in forma rigida situazioni di 2c1 in attacco. Il gioco del
doganiere subirà un ulteriore evoluzione, con l’aggiunta di una seconda linea
dove si posizionerà un altro difensore,si potranno favorire in forma induttiva
dei comportamenti difensivi di collaborazione.
Nel mese di giugno come festa finale potrebbe essere organizzata
un’attività dove i contenuti (Tabella 6) saranno selezionati tra i giochi che
durante l’anno hanno visto come protagonisti i bambini. I genitori potranno
intervenire e giocare insieme ai propri figli valorizzando qualora ce ne fosse
bisogno una atmosfera dove il pallone mostra tutta la sua “anima".
Fonte:guida tecnica figc