La categoria esordienti
rappresenta, all'interno dell'organigramma della struttura giovanile federale,
l'apice di una piramide definita attività di base.
La sintesi culturale di questa attività, deve avere come comune denominatore alcune definizioni o parole chiave che devono rappresentare la linea guida per coloro che si occupano di formazione e di attività sportiva infantile: gioco, divertimento, entusiasmo, passione, programmazione, cultura sportiva, professionalità.
La sintesi culturale di questa attività, deve avere come comune denominatore alcune definizioni o parole chiave che devono rappresentare la linea guida per coloro che si occupano di formazione e di attività sportiva infantile: gioco, divertimento, entusiasmo, passione, programmazione, cultura sportiva, professionalità.
Per molti giovani il calcio
non costituisce solo il primo amore ma gli dimostrano pure una fedeltà
sconosciuta ai praticanti della maggior parte delle altre discipline sportive.
Infatti, da un’indagine condotta dal Settore Giovanile Scolastico della FIGC
emerge chiaramente che 86,1% di 694 calciatori intervistati (11-18 anni)
appartenenti alle principali società sportive ha iniziato a praticare sport
proprio con il calcio senza mai impegnarsi in un'altra disciplina. Questo dato
sale, inoltre, al 100% se i genitori sono in possesso della licenza elementare,
mentre scende al 75% per quelli che hanno il padre laureato. In relazione alla
categoria esordienti già questi risultati permettono di formulare alcune
considerazioni pratiche, ma accanto a ciò va preso in considerazione un altro
aspetto importante che caratterizza il calcio in questa fascia di età. Mi
riferisco all’introduzione dell’11 contro 11, che avvicina sempre più i ruoli e
il gioco a quello del calcio praticato nei campionati. In sintesi cosa ci
dicono queste informazioni:
• lo sport per questi
preadolescenti s’identifica quasi unicamente con il calcio,
• i genitori che portano i loro
figli a giocare a calcio, e con maggiore frequenza quelli di livello
socioculturale più basso, sono particolarmente motivati a sostenere la pratica
del calcio come unico sport,
• gli istruttori e gli
allenatori devono prendere in considerazione nell’organizzare l’attività che
per molti bambini lo sport si è caratterizzato come esperienza monosportiva.
Dal punto di vista dei contenuti
e delle modalità di organizzazione degli allenamenti diventa quindi necessario
orientare le sedute non solo all’acquisizione delle competenze motorie e
tecnico-tattiche specifiche per questa disciplina ma anche sviluppare tutte
quelle abilità motorie che non sono tipicamente sollecitate dal gioco ma che
sono essenziali a uno sviluppo globale del giovane.
I giovani esordienti che hanno
partecipato a questa indagine ritengono che per diventare un calciatore di buon
livello sono molto importanti le seguenti condizioni: avere fiducia in se
stessi (è molto importante per l’85,5%), allenarsi molto (78,7%), fare
sacrifici (70%), sapersi divertire giocando (56,7%), avere accanto persone che
credono in te (52,4%) e avere un buon allenatore (50,6%). Quindi, si evidenzia
che già a 11 anni questi ragazzi credono nell’impegno personale come elemento
principale per avere successo nel calcio. E’ interessante notare come questi
ragazzi delle medie inferiori hanno idee abbastanza precise su cosa è
importante per un bambino che comincia a giocare. Si riscontra che l’81,8%
pensa che sia molto importante il divertimento mentre sono poco importanti il
vincere molte partite (66,9%) e il ricoprire un ruolo specifico in campo
(47,96%). L’avere un bravo allenatore è molto rilevante per il 53,3% di loro.
Altri aspetti che dovrebbero essere soddisfatti dall’avviamento al gioco del
calcio riguardano l’essere inseriti in un buon gruppo-squadra (47,5%) e
l’essere seguiti dai genitori (34,7%). Gli aspetti specifici del gioco del
calcio, come imparare la tecnica calcistica e imparare a stare in campo e il
giocare sempre sono considerati come necessari ma meno importanti rispetto a
quelli citati in precedenza. Infine avere come punto di riferimento un campione
è molto importante solo per il 21,4%: sembra in ultima analisi che
l’orientamento sia quello di dare centralità alla propria persona, piuttosto
che delegare ad altri meriti o responsabilità.
Il gruppo degli esordienti si
caratterizza per un’ampia distribuzione dei dati che portano ad evidenziare ben
nove fattori motivazionali, rispetto ai sette riscontrati nei giocatori di età
superiore. Ciò dipende in larga parte dal loro sviluppo cognitivo ed emotivo
che non permette ancora di fornire risposte alle 32 affermazioni del
questionario in maniera così coerente come è stato invece registrato per i
ragazzi di età superiore.
I fattori identificati sono i
seguenti:
1) Acquisizione di status – è composto
da sei motivi che identificano il desiderio di diventare famosi e popolari
tramite il calcio. Si evidenzia, pertanto, che lo sport già nei più giovani
viene vissuto in termini di promozione sociale e di aspirazione a raggiungere i
livelli più elevati di partecipazione.
2) Rinforzi estrinseci – è composto
da tre ragioni: le prime due si riferiscono al ruolo svolto dai genitori e dai
migliori amici nel sostenerli nella loro attività calcistica mentre la terza
riguarda il desiderio di viaggiare. Si conferma l’importanza del ruolo svolto
dalle persone per loro più significative nel favorire il coinvolgimento
sportivo.
3) Forma fisica – è composto da tre
ragioni che esaminano il ruolo attribuito all’ottenimento e al mantenimento
della forma fisica.
4) Abilità – evidenzia il bisogno di
acquisire e migliorare le abilità sportive e di far parte di una squadra..
5) Aspetti della competizione – è
composto dalle seguenti ragioni: gareggiare, rapporto con l’allenatore,
spendere energia, essere in forma e piacere tratto dall’azione. Ognuno di
questi quattro aspetti motivazionali sono tra loro correlati positivamente.
6) Amicizia – riguarda il desiderio
di stare con gli amici e di farsene di nuovi a cui si aggiunge un terzo motivo
relativo al fare qualcosa in cui si è bravi. Pertanto, a questa età lo
stabilire relazioni di amicizia è positivamente correlato con la percezione di
sentirsi competenti nel calcio.
7) Divertimento – è composto dalle
tre seguenti ragioni: divertirsi, spirito di squadra e piacere tratto dalle
sfide. In altri termini, il divertirsi si associa con l’appartenenza a un
gruppo e alla percezione di porsi delle sfide che suscitino emozioni.
8) Esercitarsi in gruppo – è
composto da due ragioni che riguardano il desiderio di fare esercizio e il
lavoro di squadra. Anche in questo, si conferma che nei più giovani il gruppo è
il mediatore essenziale di aspetti motivazionali fondamentali.
9) Spendere energia – è composto da
tre ragioni; due si riferiscono allo scaricare il nervosismo e al desiderio di
entusiasmarsi mentre la terza riguarda il piacere di stare fuori casa. Anche
questo fattore motivazionale si caratterizza in termini di soddisfazione
emotiva, evidenziando come l’attività calcistica si possa presentare come
situazione regolatrice dell’energia psicologica individuale.
In sintesi si rileva che i giovani
di questa età, come i ragazzi di età superiore, praticano calcio per un insieme
abbastanza ampio di ragioni. Rispetto ai calciatori delle categorie successive
si evidenzia che il bisogno di far parte di una squadra, di collaborare insieme
e di avere uno spirito di squadra, che costituiscono il fattore squadra, non
formano un unico fattore indipendente. In tal senso, il raggiungere obiettivi
sportivi di squadra sembra non essere ancora una componente fondamentale del
loro modo di vivere il calcio. Infatti, ognuna di queste tre ragioni si correla
a fattori motivazionali distinti e riguardanti l’abilità sportiva, il
divertimento e l’esercitarsi in gruppo. La coesione di squadra non è considerata
come aspetto indipendente dagli altri e sembra che i giovani non la considerino
un obiettivo da perseguire se si vuole competere con soddisfazione. Viceversa,
dopo i 13 anni l’unione della squadra diventa un fattore motivazionale
specifico, che viene riconosciuto dai ragazzi come uno degli elementi
essenziali che li mantiene coinvolti nella pratica del calcio
Fonte:guida tecnica figc
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