Il calcio giovanile e dei bambini in
particolare può e deve essere considerato una grande opportunità sociale per
avviare e trasmettere idee e norme di comportamento da
realizzarsi nel vivere quotidiano del piccolo calciatore. Ciò si realizza facilmente in
quanto il "giocare" a calcio, da sempre, per bambini ed adulti,
rappresenta una forte sorgente di stimoli ed emozioni. Allo stesso modo, se il
contesto di gioco viene disciplinato in termini di regole e percorsi didattici,
ecco che la pratica del calcio diviene una formula vincente che si integra
naturalmente con altri strumenti e servizi educativi che fanno parte del
processo globale della formazione giovanile. Ciò accade di fatto a tutte le età
del periodo cosiddetto evolutivo: dai primi calci alla palla fino alla pubertà,
e magari anche oltre dato che chi pratica sport in età adulta si dice debba
"conservare" una sua identità infantile il più possibile. Il Settore
Giovanile e Scolastico della FIGC cerca, attraverso iniziative attuate su scala
nazionale, di realizzare un programma di gare e manifestazioni che diano di
modo di soddisfare tali premesse e sottolineare che il calcio dei bambini può
essere effettivamente un potenziale strumento di educazione e nello stesso
tempo una divertente possibilità di praticare sport e trarre vantaggio in
termini di crescita psico-fisica e caratteriale. Il calcio può divenire un
valore aggiunto allo sviluppo della personalità del bambini proprio perché si
costituisce sul "sistema" squadra. Tale identità di gruppo permette
nel gioco e nella vita di potenziare i rapporti di ccoperazione, di
interdipendenza, di rispetto dell'altro, di accettazione di regole di gioco e
di gruppo etc., e quindi di una serie di manifestazioni pratiche che
dall'esperienza sportiva possono essere mutuate in altri campi della vita.
Il bambino è il vero motore del suo
sviluppo in quanto solo partendo dalle sue esigenze di bambino e dal fatto che
solo attraverso una metodologia a lui congeniale, egli è in grado di apprendere
e sfruttare appieno le risorse di un programma interattivo elaborato dai
diversi "agenti" del percorso formativo. Egli ha bisogno
di giocare, di
divertirsi con i compagni e contro altri compagni. Ha bisogno di costruire
modelli di riferimento che nel rispetto dei valori etici dello
sport identifichino nell'istruzione e nell'apprendimento delle tecniche
del calcio le strade più idonee per pensare al futuro "con" il
calcio. Ecco che
le figure di riferimento come l'allenatore, il dirigente, i genitori etc.,
devono garantire che il bambino non perda di vista l'insieme dei valori che
ruotano attorno a questo magico sport, e nello stesso tempo assicurare che le
motivazioni, e la voglia di indossare maglietta e pantaloncini duri il più
a lungo possibile. Ecco che allora il vero progetto educativo sarà compiuto
perché oltre a segnare qualche goal in più degli avversari, si saranno
concretizzate anche altre finalità che insieme allo sport serviranno ad
affrontare le esigenze socio-relazionali dell'adolescente e dell'adulto poi.
UN'AZIONE
SINERGICA
Di fatto le varie iniziative che il Settore Giovanile e Scolastico mette in atto, coinvolgono ed in qualche maniera né traggono "benefici" tutte le diverse componenti del mondo del calcio. Il SGeS è un volano che opera a 360° proprio perché i bambini, indipendentemente dal livello delle società di appartenenza, si propone di operare in stretta sintonia dei principi pedagogici fondamentali ai quali far sempre riferimento e nello stesso modo assicurare, secondo le diverse richieste tecniche, che vengano mantenuti i necessari presupposti per competere e crescere sul piano motorio e calcistico in particolare. Opera quindi in costante confronto interattivo con le Leghe, l'Associazione Italiana Arbitri, Le Associazioni cosiddette di categoria: Allenatori, Calciatori e Preparatori atletici ed inoltre, mediante un proficuo e costruttivo dibattito il Settore Giovanile, rappresentato dai propri esperti si confronta con il Settore Tecnico in special modo con la sezione che a Coverciano si occupa specificamente dello sviluppo del calcio giovanile. Per ultimo ma non per importanza è il rapporto con l'UEFA, organismo europeo del calcio con il quale da più di un decennio è attivo un "canale" dedicato al calcio giovanile ed a tutto il calcio non d'elite. Attraverso convegni, iniziative, e soprattutto indirizzi strategici, la Federazione Europea ha fortemente contribuito a far decollare una nuova mentalità nella pianificazione didattica e soprattutto nella filosofia da adottare con i giovani che praticano il calcio. Questo programma internazionale, si configura ufficialmente con l'adozione di una "Carta del Grassroots" alla quale, per meriti e requisiti la FIGC come altre fra le più importanti Federazioni in Europa, ha ricevuto l'opportunità di accedere. Far parte di questa speciale comunità, caratterizzata dalla condivisione di una filosofia e soprattutto per una comune strategia operativa, permette alle Federazioni nazionali di rafforzare l'impatto e la penetrazione delle proposte nelle realtà dei club ma soprattutto di realizzare un progetto globale europeo sul calcio giovanile di base.
Di fatto le varie iniziative che il Settore Giovanile e Scolastico mette in atto, coinvolgono ed in qualche maniera né traggono "benefici" tutte le diverse componenti del mondo del calcio. Il SGeS è un volano che opera a 360° proprio perché i bambini, indipendentemente dal livello delle società di appartenenza, si propone di operare in stretta sintonia dei principi pedagogici fondamentali ai quali far sempre riferimento e nello stesso modo assicurare, secondo le diverse richieste tecniche, che vengano mantenuti i necessari presupposti per competere e crescere sul piano motorio e calcistico in particolare. Opera quindi in costante confronto interattivo con le Leghe, l'Associazione Italiana Arbitri, Le Associazioni cosiddette di categoria: Allenatori, Calciatori e Preparatori atletici ed inoltre, mediante un proficuo e costruttivo dibattito il Settore Giovanile, rappresentato dai propri esperti si confronta con il Settore Tecnico in special modo con la sezione che a Coverciano si occupa specificamente dello sviluppo del calcio giovanile. Per ultimo ma non per importanza è il rapporto con l'UEFA, organismo europeo del calcio con il quale da più di un decennio è attivo un "canale" dedicato al calcio giovanile ed a tutto il calcio non d'elite. Attraverso convegni, iniziative, e soprattutto indirizzi strategici, la Federazione Europea ha fortemente contribuito a far decollare una nuova mentalità nella pianificazione didattica e soprattutto nella filosofia da adottare con i giovani che praticano il calcio. Questo programma internazionale, si configura ufficialmente con l'adozione di una "Carta del Grassroots" alla quale, per meriti e requisiti la FIGC come altre fra le più importanti Federazioni in Europa, ha ricevuto l'opportunità di accedere. Far parte di questa speciale comunità, caratterizzata dalla condivisione di una filosofia e soprattutto per una comune strategia operativa, permette alle Federazioni nazionali di rafforzare l'impatto e la penetrazione delle proposte nelle realtà dei club ma soprattutto di realizzare un progetto globale europeo sul calcio giovanile di base.
L'ATTIVITA' DI BASE
La struttura del Settore Giovanile Scolastico che si occupa di "Attività di Base" ha compiti di: studio, progettazione, pianificazione, coordinamento e controllo delle norme e regolamenti che, insieme al Settore Tecnico della F.I.G.C., emana, disciplinando in particolare l'attività dei bambini e delle bambine appartenenti alle seguenti categorie, sia del Calcio che del Calcio a Cinque:
La struttura del Settore Giovanile Scolastico che si occupa di "Attività di Base" ha compiti di: studio, progettazione, pianificazione, coordinamento e controllo delle norme e regolamenti che, insieme al Settore Tecnico della F.I.G.C., emana, disciplinando in particolare l'attività dei bambini e delle bambine appartenenti alle seguenti categorie, sia del Calcio che del Calcio a Cinque:
Piccoli Amici
(5-8 anni)
Pulcini (8-10 anni)
Esordienti (10-12 anni).
Durante il
periodo dell'attività di base, dai 5 ai 12 anni, diverse sono le finalità che
devono essere perseguite, tenendo conto che il calcio è uno strumento educativo
a carattere polivalente.
LE
PARTITE NELLE CATEGORIE DI BASE
Il Settore
Giovanile e Scolastico intende promuovere la pratica calcistica giovanile
attraverso un corretto e graduale avviamento del bambino/a al gioco del calcio.
Tutto ciò
avviene svolgendo un'attività prevalentemente ludica in un ambiente sano che
ponga il bambino al centro del progetto didattico-sportivo, senza trascurare lo
sviluppo di capacità ed abilità tecniche.
L'attività viene strutturata in
Tornei ufficiali, organizzati dalle 110 Delegazioni Provinciali e Distrettuali
secondo i principi pedagogici e didattici descritti nella "Guida Tecnica
per le Scuole di Calcio" e nel "Comunicato Ufficiale n°1 del Settore
Giovanile e Scolastico", nel rispetto del periodo evolutivo di ciascun
bambino, con le seguenti modalità:
Nell'ambito
dell'Attività di Base, in ogni stagione sportiva vengono realizzate le seguenti
attività:
"Grassroots
Festival"
Dal 2009,
anno in cui la FIGC ha aderito alla Carta del Grassroots della UEFA, il Settore
Giovanile e Scolastico organizza ogni anno, nel mese di giugno, il Grassroots
Festival, un evento del calcio di base che coinvolge le varie aree che
caratterizzano la Carta stessa: Scuole di Calcio; Scuole di Calcio a
Cinque; Attività Femminile; Calcio Integrato per Diversamente
Abili; Calcio Sociale con la partecipazione di giovani calciatori e
calciatrici di diverse provenienze ed etnie; Iniziative di Informazione e
Aggiornamento per i tecnici e i dirigenti di calcio giovanile.
"Fun
Football" (categoria "Piccoli Amici")
È una
manifestazione in cui i bambini e le bambine di età compresa tra i 5 e gli 8
anni, e i loro genitori, si confrontano in giochi ed attività con e senza
palla, giochi popolari e di animazione.
"Sei
Bravo a… Scuola di Calcio" (categoria "Pulcini")
È un'attività riservata a bambini di età compresa tra gli 8 e i 10 anni, articolata in prove tecniche, giochi-partita e giochi a confronto, caratterizzata dall'integrazione di due particolari aspetti fondamentali per l'apprendimento: la sana competizione ed il divertimento.
È un'attività riservata a bambini di età compresa tra gli 8 e i 10 anni, articolata in prove tecniche, giochi-partita e giochi a confronto, caratterizzata dall'integrazione di due particolari aspetti fondamentali per l'apprendimento: la sana competizione ed il divertimento.
"Fair
Play" (categoria "Esordienti")
Il Torneo
"Fair Play" è la denominazione che caratterizza tutti i tornei della
categoria Esordienti (bambini di età compresa tra i 10 e i 12 anni), nei quali
le graduatorie di merito che determinano le migliori squadre, sono definite in
base alla somma di punteggi ottenuti in particolare per il comportamento (es.
"Green card" acquisite) e da aspetti organizzativi della Società,
oltre che dai risultati tecnici delle squadre.
SCIENZA AL SERVIZIO DEL GIOCO
E' impensabile che un Settore che segue osserva le dinamiche con cui la nostra società va avanti in tutti i campi della vita non abbia in questi anni fatto riferimento a studi ed iniziative di ricerca, condotte in prima persona attraverso i propri gruppi di studio e di lavoro. Ovviamente nel "rispetto" di uno sport che resta e deve rimanere semplice nella sua complessità, scusate il gioco di parole, nel Settore Giovanile si è cercato di individuare anche risorse tecnologiche avanzate per validare idee ed intuizioni nel campo dell'allenamento e della didattica giovanile. Per esempio in collaborazione con aziende leader nel panorama delle attrezzature specifiche del calcio abbiamo studiato l'influenza delle pedane di gomma "instabili" sulle capacità di equilibrio e di forza delle gambe, assai importanti per una performance ottimale e per una corretta crescita funzionale anche in termini di prevenzione.
Inoltre fra le tante iniziative, utilizzando la tecnologia GPS con una apparecchiatura prodotta in Australia, abbiamo misurato la velocità, la direzione ed i chilometri percorsi durante la partita di centinaia di bambini che giocano a calcio. Attraverso questo studio siamo stati in grado di elaborare la tipologia delle "mini partite", cioè con condizioni regolamentari, strutturali e di tempo ridotte, più adatte sul piano tecnico e fisico, per i bambini dell'attività di base.
E' impensabile che un Settore che segue osserva le dinamiche con cui la nostra società va avanti in tutti i campi della vita non abbia in questi anni fatto riferimento a studi ed iniziative di ricerca, condotte in prima persona attraverso i propri gruppi di studio e di lavoro. Ovviamente nel "rispetto" di uno sport che resta e deve rimanere semplice nella sua complessità, scusate il gioco di parole, nel Settore Giovanile si è cercato di individuare anche risorse tecnologiche avanzate per validare idee ed intuizioni nel campo dell'allenamento e della didattica giovanile. Per esempio in collaborazione con aziende leader nel panorama delle attrezzature specifiche del calcio abbiamo studiato l'influenza delle pedane di gomma "instabili" sulle capacità di equilibrio e di forza delle gambe, assai importanti per una performance ottimale e per una corretta crescita funzionale anche in termini di prevenzione.
Inoltre fra le tante iniziative, utilizzando la tecnologia GPS con una apparecchiatura prodotta in Australia, abbiamo misurato la velocità, la direzione ed i chilometri percorsi durante la partita di centinaia di bambini che giocano a calcio. Attraverso questo studio siamo stati in grado di elaborare la tipologia delle "mini partite", cioè con condizioni regolamentari, strutturali e di tempo ridotte, più adatte sul piano tecnico e fisico, per i bambini dell'attività di base.
Fonte:s.d’ottavio
sgs
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