lunedì 30 dicembre 2013

LE ABILITA' TECNICHE NELLO SPECIFICO:




La guida della palla
Rappresenta l’elemento tecnico che permette al giocatore in possesso di palla di spostarsi in qualsiasi zona e direzione del campo mantenendone il controllo.
Il giocatore utilizza questo gesto per guadagnare spazio rispetto alla porta avversaria (avanzare) o per portarsi in situazione più favorevole per eseguire un passaggio o un tiro in porta (orientamento del gioco).
 Consigli tecnici
• Tenere la palla sempre sotto controllo senza allontanarsi troppo.
• Utilizzare la parte del piede più congeniale allo scopo.
• Allontanare la palla dal proprio corpo in relazione alla velocità di gara e alla presenza o meno di avversari.
• Sollecitare il controllo visivo periferico insegnando con gradualità a non guardare sempre la palla.
• Effettuare il tocco della palla (spinta) nel momento in cui si ha il normale appoggio del piede opposto.
• Tenere il piede leggermente rilassato al momento dell’impatto. 

Il dribbling
Viene definita dribbling l’azione di gioco individuale della guida della palla che prevede anche il superamento dell’avversario.
Sia il dribbling che la conduzione della palla si basano su un programma di strutturazione
della motricità di base che ha origine dallo schema motorio del correre e si combina in presenza della palla fino a diventarne una tecnica specifica.
Le modalità esecutive prevedono generalmente contatti del pallone con:
• pieno collo del piede;
• esterno collo del piede;
• interno collo del piede.   

Consigli tecnici
• Dribblare l’avversario sul suo lato debole.
• Difendere la palla con il corpo.
• Orientare il dribbling in direzione della porta o dello spazio libero.
• Prestare attenzione alle contromosse dell’avversario.
• Scegliere l’attimo in cui cogliere in contro tempo l’avversario osservandone i movimenti.
• Nel superamento portare avanti la palla con il piede più distante dall’avversario.
• Far precedere al dribbling una azione di finta.
• Combinare il dribbling ad azioni di tiro.
• Combinare il dribbling con variazioni di velocità e di direzione. 

La trasmissione della palla: il passaggio
E’ il gesto specifico che rappresenta il mezzo di comunicazione fra due compagni di squadra.
Affinché il passaggio possa essere eseguito con successo, è indispensabile che il giocatore a cui è indirizzata la palla ricerchi, mediante spostamenti intenzionali, una posizione favorevole per la ricezione; il giocatore in possesso di palla a sua volta dovrà essere abile e tempestivo nel cogliere il momento più vantaggioso (eludere l’intervento dell’avversario).
A seconda della situazione di gioco, ed in relazione alle geometrie possibili, il passaggio può essere:
• orizzontale;
• diagonale;
• verticale (in profondità);
• indietro.
L’esecuzione tecnica può essere realizzata principalmente mediante l’uso dei piedi e della testa, e con minor frequenza anche con il petto e la coscia. Con i piedi, a seconda della richiesta situativa , si userà:
• l’interno;
• il collo;
• l’interno-collo;
• l’esterno;
• la punta;
• il tacco;
• la pianta.
Gli schemi motori di base da cui si struttura ed evolve questo gesto tecnico sono rappresentati dal colpire e dal saltare.

Consigli tecnici
• Dare la giusta forza alla palla.
• Calciare quando il pallone è vicino al corpo.
• Per il passaggio di interno piede (condizione più utilizzata dai bambini della Scuola Calcio) tener presente:
- poggiare il piede portante contemporaneamente all’oscillazione dietro della gamba calciante;
- poggiare il piede portante lateralmente ed in linea con la palla;
- ruotare verso l’esterno il piede della gamba calciante con la punta leggermente rivolta verso l’alto;
- dopo aver calciato lasciar proseguire la gamba naturalmente verso l’alto, effettuando un saltello sul piede portante per dar continuità al movimento successivo;
- ruotare il piede d’appoggio ed il busto nella direzione del passaggio.

  
La ricezione della palla : lo stop
L’eventualità che questo gesto tecnico sia realizzabile è la prova che la comunicazione (trasmissione) tra due componenti della stessa squadra è avvenuta.
E’ comunque vero che la ricezione può avvenire anche con azione di intercettamento di una manovra avversaria; del resto questa particolare espressione mentale e motoria, che si fonda sul processo di anticipazione si verifica, anche se con meno probabilità, dando luogo occasionalmente ad un tiro in porta, ad un passaggio, e a volte anche a una conduzione-dribbling.
L’esecuzione tecnica, in relazione alla traiettoria di provenienza della palla (parabolica, media altezza, radente) può avvenire con:
• i piedi (interno, esterno, punta, pianta);
• il petto;
• la coscia;
• la testa;
• l’addome.
La palla può essere controllata in uno spazio più prossimo al soggetto “in assorbimento” oppure “a seguire” se è stato anticipato il progetto d’azione immediatamente successivo (tiro, passaggio, ecc…). Gli schemi motori di base su cui si struttura e si affina questa abilità sono il ricevere ed il saltare.

Consigli tecnici
• Le braccia sono portate all’infuori per mantenere il giusto equilibrio.
• Fare eseguire il saltello in modo che le articolazioni siano rilassate.
• Andare incontro alla palla e arretrare il piede o le altre parti del corpo per frenarne la velocità.
• Mentre si controlla la palla far osservare gli altri giocatori e valutare la situazione.
• Proteggere la palla con il corpo e tener distante l’avversario.  
Per lo stop “a seguire” (controllo orientato):
• Orientare il busto verso la direzione in cui si ha intenzione di proseguire dopo lo stop.
• Valutare con più anticipo la traiettoria della palla in arrivo.
• Ripristinare le condizioni di equilibrio necessario all’esecuzione del gesto tecnico successivo allo stop
 La copertura della palla
Questa particolare condotta tecnica, che esprime una azione individuale di controllo della palla , si realizza esclusivamente in presenza ravvicinata del diretto avversario.
Tale forma di comportamento, che nasce inevitabilmente da una richiesta situativa specifica, si integra con le varie espressioni di ricezione, di conduzione, e per estensione anche di trasmissione della palla.   

Il tiro in porta
Rappresenta l’azione conclusiva delle varie strategie di gioco.
Le fasi che precedono questo gesto tecnico sono da considerarsi transitorie e di preparazione alla realizzazione di questa opportunità .
Il tiro in porta dà significato al gioco e per tale motivo dovrebbero essere dedicati all’apprendimento e all’applicazione specifica adeguati spazi didattici.
Durante una partita di calcio, “giocare bene” senza tirare in porta soddisfa solo in parte le finalità del gioco, mentre “giocar meno bene” ed arrivare alla conclusione più volte, risponde con maggior pertinenza alle finalità prestative.
Il tiro in porta può avvenire successivamente ad un’azione di conduzione o dribbling, mediante passaggio del compagno, dopo un’azione di controllo-ricezione, su un’azione di intercettamento.
Le modalità esecutive, in relazione alle richieste situative ed alle particolarità motorie specifiche, si realizzeranno mediante i tiri con:
• il piede (interno, interno ed esterno collo, collo pieno, punta, tacco);
• la testa (frontale, parietale);
ed in via più occasionale anche con:
• il petto;
• la coscia;
• qualsiasi altra parte del corpo prevista dal regolamento di gioco.
Quest’ultima condizione è tuttavia da estendere a tutte le altre espressioni tecniche.
Gli schemi motori di base su cui si struttura questa abilità sono rappresentati dal colpire e dal saltare.

Consigli tecnici
• Durante la rincorsa i passi dovranno essere brevi per le giuste coordinate e l’ultimo più ampio per preparare la gamba calciante.
• Quando si tira in porta il corpo si trova sopra la palla.
• Con il pallone in movimento il piede d’appoggio deve essere leggermente avanti la linea della palla.
• Nel momento del contatto con la palla la caviglia deve essere “rigida” ed il piede rivolto verso il basso.
• Nel tiro effettuato con l’interno collo, il busto è inclinato dalla parte della gamba d’appoggio.
• Al momento dell’impatto il braccio corrispondente alla gamba d’appoggio si distende in avanti.
• Dopo l’impatto la gamba calciante prosegue l’oscillazione verso l’avanti-alto per orientare la direzione della palla.
• Insegnare ad osservare la posizione del portiere. 

Il gioco di testa
Questa particolarità tecnica di cui si è fatto cenno nella presentazione delle precedenti condotte calcistiche, si caratterizza nell’utilizzo di una specifica regione corporea che presenta sostanzialmente solo possibilità d’urto in rapporto al contatto con la palla.
A differenza dei piedi, la testa, per le sue caratteristiche morfologiche, offre meno opportunità di controllo. Tale evenienza è da porre in relazione anche alle dinamiche di sviluppo delle azioni di gioco che non permettono, salvo casi eccezionali, un contatto palla/testa ripetuto per più volte successive e meno che mai in situazione di equilibrio.

Quindi la testa può essere utilizzata nel passaggio ad un compagno, nello stop, nel tiro, nell’intercettamento, nel rinvio difensivo ed esclusivamente nel gioco aereo.
Il colpo di testa può essere effettuato:
• con i piedi al suolo;
• sul posto con stacco da terra a due piedi;
• dopo una rincorsa più o meno lunga con stacco ad un solo piede;
• in tuffo.
L’impatto con la palla avviene principalmente mediante la superficie:
• frontale;
• parietale;
a seconda delle esigenze di gioco, può avvenire imprimendo una traiettoria più diretta o solo deviata.
Gli schemi motori di base che seguiranno il decorso evolutivo di questa abilità sono rappresentati dal colpire e dal saltare.


 Consigli tecnici
• Quando si colpisce di testa tenere gli occhi aperti.
• Andare incontro al pallone (non farsi colpire dal pallone).
• Far precedere al momento dell’impatto l’arretramento del busto.
• Portare le braccia in fuori per ricercare il giusto equilibrio.
• Al momento del contatto portare la testa in avanti mantenendo la muscolatura del collo tesa.
• Far partire il movimento dalla spinta degli arti inferiori.
• Nei colpi di testa laterali eseguire una leggera torsione anticipata del busto.
• Nei colpi di testa in elevazione colpire la palla nell’attimo precedente la discesa

Il contrasto
E’ quell’elemento tecnico che scaturisce da un’azione contemporanea di due avversari che tentano di mantenere o di recuperare il possesso di palla.
Quindi il contrasto tenderà ad essere evitato dal giocatore in possesso di palla e ricercato da colui che si trova momentaneamente senza.
Questa azione di opposizione, deve rientrare nei limiti normativi previsti dal regolamento che prevedono, in questa specifica situazione, l’intervento dei giocatori esclusivamente diretto sul pallone.
In alcuni casi il contrasto può rivestire anche una speciale forma di combinazione fra due elementi tecnici. Ciò avviene quando il giocatore, dopo aver risolto con successo il contrasto, prosegue la sua azione senza interromperne il decorso.
Per esempio in situazione di guida della palla, contrasto e tiro; oppure corsa senza palla, contrasto e passaggio.
Questo gesto tecnico, più di altri, richiede un adeguato livello di forza muscolare generalizzata, in special modo degli arti inferiori, ed un assetto corporeo ben equilibrato (baricentro entro e più vicino la superficie di appoggio). Il contrasto può essere effettuato con varie modalità: 
  •  frontale
  • laterale
  • da dietro
  • scivolato 
  • aereo
Consigli Tecnici
• Il gesto richiede, al momento del contatto, una adeguata tensione muscolare generale in special modo degli arti inferiori.
• Tenere un assetto corporeo equilibrato e con il baricentro basso.
• Il momento più propizio è quando la palla si trova più distante dai piedi dell’avversario.
• Ricercare nell’intervento la giusta coordinazione, scegliere il “tempo opportuno” e valutare lo “spazio a disposizione”.
• Valutare in anticipo, in caso di conquista o di mantenimento della palla, cosa fare subito dopo.

La rimessa laterale
Questo gesto tecnico rappresenta l’unica opportunità a disposizione del giocatore (escluso il portiere) di utilizzare le mani per realizzare un compito di gioco.
In realtà non esistono tecniche esecutive particolari se non quella di sfruttare nel migliore dei modi la capacità di flesso-estensione del corpo per lanciare la palla nella direzione e distanza voluta.
Il gesto può essere eseguito con o senza rincorsa ed i piedi, nell’istante in cui viene liberata la palla, non devono sollevarsi dal suolo.
Un’esecuzione sufficientemente accettabile richiede:
• sensibilità nella presa del pallone;
• fluidità e rapidità di movimento ;
• mobilità ed estensibilità del busto e delle gambe;
• livello di forza adeguato.
Lo schema motorio di base sarà in questo caso il lanciare.
INTRODUZIONE ALLE ABILITA' TECNICHE NEL CALCIO



Le abilità tecniche del calcio rappresentano tutte le forme di comunicazione motoria specifica previste dal regolamento di gioco.
Esse sono i fondamenti su cui si impianta l’azione di gioco e la capacità di ottenere, con buone probabilità di successo. le relative e specifiche intenzioni tattiche.
La tecnica nel calcio deve essere considerata un elemento di trasmissione motoria delle decisioni intraprese dal giocatore, quindi rappresenta il mezzo e non l’obiettivo primario.
Ma è anche vero che il controllo automatizzato dell’elemento tecnico permette al giocatore di rivolgere maggior attenzione verso l’ambiente esterno cioè verso gli scopi del gioco.
L’apprendimento tecnico deve tener conto del concetto di economicità che risulta determinante ed essenziale in qualsiasi azione di gioco, in quanto il risparmio di energie fisiche e mentali permette una migliore efficacia decisionale ed esecutiva.
Il gesto tecnico, quindi, si esprimerà variando le sue modalità esecutive in relazione a diversi parametri che rappresentano altrettante variabili. Ne citiamo alcuni:
• impegno di forza
• direzione di arrivo della palla
• direzione di uscita della palla
• variazioni di velocità, frequenza e ritmo
• condizioni di equilibrio
• presenza dell’avversario/i
• presenza del compagno/i
• spazio d’azione disponibile
• orientamento visivo (difficoltà percettive)
• combinazione di elementi motori contemporanei e successivi
• impegno mentale
• stanchezza fisica
• anticipazione pre e post-esecutiva
• feed-back regolativi (informazioni di controllo durante l’esecuzione)
Il gesto tecnico, quindi, nel gioco del calcio, si esprime sempre condizionato da diverse complessità, il più delle volte causate dalla presenza di uno o più avversari, dagli spazi disponibili, dalla velocità richiesta dalla situazione ed anche dalla precisione tecnica indispensabile per ottenere il successo in una determinata azione di gioco.
Questa condizione generale, che si realizza sempre durante il gioco, non può che influenzare la pianificazione dei programmi tecnici e dei metodi d’insegnamento.
Nelle esercitazioni didattiche perciò occorrerà che siano frequentemente utilizzati avversari (attivi o con attività parzialmente ridotta) o regole didattiche che comportino limitazioni e pressioni all’esercizio (riduzione del tempo, dello spazio, ecc.).

domenica 29 dicembre 2013

DAGLI SCHEMI MOTORI DI BASE ALLE ABILITA' TECNICHE


Un processo pluriennale di formazione sportiva giovanile non può trascurare gli effetti di una preparazione multilaterale di base.
Per formazione multilaterale si intende la strutturazione più ampia di tutti gli schemi motori di base disponibili nella motricità del bambino.
Per gli arti inferiori gli schemi motori di base sono: camminare, correre, saltare.
Per gli arti superiori sono: afferrare, lanciare, prendere.
Per il tronco o corpo propriamente detto sono: rotolare, strisciare, arrampicarsi.
L’evoluzione della motricità di base permetterà di inserire nella programmazione delle attività, elementi motori maggiormente orientati.
Si potrà ottenere che gli arti inferiori siano in grado di camminare sull’asse di equilibrio, correre calciando una palla, saltare superando un ostacolo.
Con gli arti superiori si potranno effettuare gesti più complessi come palleggiare una palla al suolo o lanciare con una mano.
Il corpo nel suo insieme infine potrà spostarsi in relazione e riferimenti spazio-temporali, secondo tempi ritmici, ecc. Il concetto di multilateralità quindi dovrà gradualmente orientarsi in relazione alle caratteristiche motorie dello sport in questione, attivando con maggior accentuazione gli elementi della motricità specifica, strutturando anche se in forma ancora approssimativa le abilità tecniche di gioco. L’affermarsi completo delle competenze sportive si sviluppa secondo lo schema proposto da Meinel (1984), gli stadi dello sviluppo coordinativo sono rappresentati da una fase di costruzione grezza del gesto, una fase più evoluta o più raffinata definita coordinazione fine, ed una fase di disponibilità variabile del movimento dove il controllo e la gestione del gesto assumeranno una veste automatizzata e di conseguenza più rispondente alle esigenze sportive specifiche.
Anni fa per disputare la partita, o comunque per dedicare maggior tempo ad attività collettive di tipo situazionale, si doveva aspettare il raggiungimento di una disponibilità tecnica raffinata e variabile.  
Oggi, pur riconoscendo in tale itinerario una certa logica teorica, suffragata anche da decenni di esperienza pratica, le attività di gioco globale e di situazione debbano iniziare quanto mai precocemente senza dover aspettare il consolidamento tecnico, che sarà accresciuto anche per mezzo del rapporto preferenziale mediato dalle richieste di gioco.
Nel modello strutturale in parallelo le fasi di passaggio dalle attività semplici alle attività complesse di gioco evidenziano l’interpretazione di globalità e di sovrapponibilità degli elementi che costituiscono la prestazione (vedi Tavola 5).
Il processo di apprendimento è un’attività complessa che richiede l’analisi e l’elaborazione di una serie di informazioni sensoriali e propriocettive.
Oltre all’informazione ottenuta dall’osservazione visiva di determinati comportamenti motori e da ciò che l’allenatore trasmette verbalmente, risultano fondamentali tutti quegli schemi motori che sono già fermamente acquisiti.
Un programma motorio non si stabilizza comunque facilmente, e l’apprendimento di una abilità richiede una serie di passaggi successivi.
L’allievo che ha il compito di strutturare una nuova abilità motoria, deve considerare sia le nuove sequenze da mettere in atto, sia quelle sequenze dell’azione che già padroneggia.
Per esempio, il correre ed il camminare sono schemi motori efficientemente acquisiti fin dai primi anni di vita, ma sono anche componenti di base di un gran numero di attività sportive.
Nella fase in cui il ragazzo inizierà a giocare a calcio non ricomincerà di certo dalla ristrutturazione di tali schemi motori basilari. Piuttosto utilizzerà queste “subroutines motorie” (sottoprogrammi) per integrarle con le altre che ancora devono essere apprese come la conduzione della palla o il tiro.