lunedì 6 gennaio 2014

CAPACITA' COORDINATIVE GENERALI:

È importante sottolineare che, le capacità coordinative generali, sono fra loro strettamente correlate.
L’atto stesso di coordinare, implica l’apprendimento, il controllo e la trasformazione delle azioni.
 Non a caso le capacità coordinative generali sono proprio quelle di apprendimento motorio, controllo motorio e adattamento-trasformazione.
Come vedremo in seguito, in merito alle fasi sensibili,il periodo migliore per una loro corretta sollecitazione è il periodo ascrivibile alla prima metà della fase evolutiva dell’individuo.
Sarà altrettanto importante offrire un’ampia varietà di stimoli motori per ottimizzarne lo sviluppo, prevedendo anche un graduale incremento nella difficoltà delle operazioni richieste.
Parlando di capacità coordinative generali ci riferiamo soprattutto a:

Capacità di apprendimento motorio
È quella che consente all’individuo di apprendere nuovi movimenti (o di “scoprirne” di nuovi arrangiando movimenti noti per una attività inusuale) facendoli propri attraverso l’allenamento.
Questa fase raggiunge il periodo di massima performance  nel periodo compreso fra i 13 ed i 14 anni. Nella fase infantile è circoscritto allo stadio della coordinazione grezza. Un nuovo periodo favorevole all’apprendimento motorio è individuabile tra i 15 ed i 20 anni, ma sarà meno significativo. Successivamente si avrà lo stabilizzarsi di quanto acquisito, salvo regredire nell’età adulta.

Capacità di controllo motorio
Consente all’individuo di controllare i movimenti, rendendoli aderenti a quanto prefissato mentalmente prima dell’inizio dell’esecuzione. È una capacità che origina a 5 anni, per poi avere il suo culmine fra i 7 ed i 13 anni. Nel dettaglio il sesso femminile si dimostra precoce nei confronti del controllo motorio, i maschi invece acquisiscono piena padronanza in un periodo più maturo.

Capacità di adattamento e trasformazione dei movimenti
Rappresenta l’abilità di mutare il proprio gesto motorio, ottimizzandolo nel più breve tempo possibile a nuove ed imprevedibili condizioni ambientali.
Anche in questo caso il sesso femminile dimostra un intervento precoce sulla trasformazione dei movimenti, apprezzabile sin dall’undicesimo anno di età.
I maschi procedono in questa direzione con 1 o 2 anni di ritardo.
Più che identificarle come una sottoarea delle capacità coordinative generali, possiamo riferirci alle capacità coordinative speciali come alle componenti elementari delle capacità coordinative generali, delle quali sarà necessario “dosare” il quantitativo a seconda del compito  motorio richiesto.
Allo stesso tempo esse sono e restano dipendenti dalle capacità coordinative generali.

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