lunedì 6 gennaio 2014

CAPACITA' COORDINATIVE SPECIALI



Parlando di capacità coordinative speciali ci riferiamo soprattutto a:


Destrezza fine
Consistente nella capacità di svolgere in modo adeguato allo scopo, e rapidamente, compiti motori fini1, ovvero risolvere problemi motori in spazi, tempi e con dispendi energetici limitati.
Quindi movimenti veloci e precisi, generalmente a carico del tratto distale degli arti.
Indispensabile al fine di questa capacità è l’esperienza motoria, le informazioni sensoriali, l’intelligenza pratica.

Combinazione motoria
Vale a dire la capacità di unire in modo armonico, in un unico compito motorio, le singole parti delle quali si compone.
 Si sviluppa ottimamente per mezzo di esercizi di coordinazione segmentaria che coinvolgano contemporaneamente arti superiori ed inferiori in contesti ambientali variabili.

Capacità di orientamento
Si esprime con la capacità di modificare i movimenti del corpo in uno spazio determinato rispetto ad oggetti o persone. Importante, al fine di un buon funzionamento di questa capacità, è il ruolo dei recettori muscolo-tendinei e dell’apparato visivo.
È una capacità fondamentale negli sport di squadra e di contatto, dove è necessario avere molti punti di riferimento.
I metodi per sviluppare questa capacità sono diversi, ma hanno in comune la variazione delle condizioni in cui si svolge un dato allenamento.
 Variazioni che possono interessare gli attrezzi utilizzati, il numero di componenti della propria squadra o della squadra avversaria, le dimensioni dell’area di gioco ecc.

Capacità di ritmo
Ossia di operare un movimento, un gesto, un’azione rispettando dei precisi intervalli di tempo, adattandosi ad un ritmo percepito,  mantenendo un’elevata capacità di controllo rispetto ad eventuali repentini cambiamenti del ritmo stesso.
La capacità di ritmo consente al soggetto di operare armonicamente nello spazio a sua disposizione.
Per esercitarla sarà utile provare ad adattarsi a ritmi esterni o acusticamente percepiti, così come provare ad adeguarsi al ritmo di un compagno.

Capacità di memorizzazione
Consiste in un’esercitazione mentale del gesto atletico, volta a reiterare idealmente un’azione o una serie di azioni con lo scopo di percepire, anticipare e correggere, prima ancora dell’esecuzione vera e propria, possibili errori.
Svolge un ruolo cardine nel conservare le capacità motorie allo stato raggiunto nell’eventualità di interruzione dell’allenamento, ma è anche un modo di continuare ad esercitarsi quando si è fisicamente stanchi o in contesti che non consentono l’allenamento fisico.

 Capacità di anticipazione motoria
E’ la capacità di intuire un movimento partendo dalla forma dell’azione che lo precede.
È una capacità estremamente importante, basata su un meccanismo di intuizione che permette quindi di prevedere ed anticipare l’andamento e la successione di un’azione, predisponendo mentalmente, e subito dopo praticamente, i compiti motori che permettono la perfezione del risultato.
È evidente l’impegno psichico richiesto.
Tale capacità trae beneficio dall’analisi  delle esperienze motorie precedenti e dalla loro ripetizione in allenamento.
È importante in tutte le discipline sportive, individuali e di squadra. Nelle prime sarà maggiormente sollecitata l’anticipazione di gesti e situazioni relativamente noti.
Negli sport o nei giochi di squadra sarà maggiormente chiamata in causa la capacità di anticipazione rispetto ad azioni e contesti non facilmente prevedibili.

Capacità di fantasia motoria
Consistente nell’essere in grado di risolvere, in maniera inconsueta, un problema motorio che si contrappone alla buona riuscita del gesto atletico, risulta pertanto fondamentale, per il suo sviluppo, accumulare un grande bagaglio di esperienze di movimento
Accanto alle capacità descritte è possibile rilevarne numerose altre, dalla capacità di equilibrio (della quale avremo modo di parlare approfonditamente più avanti) alla capacità di differenziazione spazio temporale, ossia la capacità di collocarsi in modo consono rispetto agli spazi, agli oggetti ed agli individui posti nell’ambiente di lavoro, riuscendo al tempo stesso a percepire le variazioni temporali nel corso di un’azione; e ancora  la capacità di differenziazione dinamica intesa come la capacità di conferire diversi gradi di intensità all’azione muscolare, valutando l’ottimale espressione dei gesti in virtù di risultati e situazioni, ecc.
Consultando i diversi autori sarà possibile rinvenire ed approfondire un numero variabile di capacità coordinative speciali. Questo deriva dall’individuale volontà di ridurre, segmentare in modalità più o meno elementari i singoli elementi che costituiscono un’azione motoria nel suo complesso.

Capacità di equilibrio
è la caratteristica che, più di qualunque altra, è riconosciuta pressoché da tutti gli autori come una capacità coordinativa speciale.
Per equilibrio s’intende la capacità di svolgere compiti motori in condizioni precarie, causate da piccole superfici d’appoggio o da condizioni dinamiche che determinano il disturbo delle normali condizioni di stabilità.
L’individuo fa ricorso alla capacità di equilibrio in tutte le azioni della vita comune al fine del mantenimento della postura, che subisce inevitabili influenze nel comune agire.
Ovviamente nella pratica di attività intense, o discipline sportive, il ricorso alla stabilità diviene marcatamente maggiore, assieme alla richiesta di riequilibrare molto più rapidamente il proprio corpo.
In linea più generale si può affermare che un corpo è in una condizione di equilibrio quando la verticale passante per il baricentro cade entro la base d’appoggio .
 E’ evidente che, per un individuo, la base d’appoggio è costituita dall’area dei suoi piedi, e in questo caso l’equilibrio è garantito dal funzionamento del sistema vestibolare che, in ogni momento, registra la posizione del corpo e fornisce degli output per continui aggiustamenti.
L’equilibrio si manifesta in forme diverse, possiamo distinguere:
- l’equilibrio statico: ossia la capacità di mantenere una data posizione su base riflessa, come chiarito si avvale in massima parte del sistema vestibolare;
- l’equilibrio dinamico: vale a dire la capacità di mantenere una determinata posizione con il corpo in movimento, sfruttando il grado di sviluppo dello
schema corporeo e della strutturazione temporo-spaziale;
-l’equilibrio in volo: ossia la capacità di mantenere una posizione idonea agli obiettivi in una condizione in cui non vi sono contatti con il suolo. In questa circostanza le informazioni propriocettive sono estremamente limitate, e divengono indispensabili le informazioni ottiche e vestibolari.
L’equilibrio è un’espressione complessa delle capacità coordinative, la cui ottimale sollecitazione avviene dai 5 ai 12 anni di vita, e tende a regredire nella fase senile.

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