Non è semplice organizzare e pianificare l’attività dei Piccoli Amici: occorre aver chiara la situazione iniziale e tutti i problemi da risolvere. Per i bambini di 6-8 anni, l’incertezza più grave è la loro presenza costante agli allenamenti. Sono molto piccoli i calciatori della categoria, quindi… malattie, genitori apprensivi e una discreta dose di pigrizia spesso fanno da padrone. Inoltre, i nuovi giocatori non arrivano al campo in periodi definiti. Questa variazione, in positivo o in negativo, è un parametro utile all’istruttore.
Cosa proporre
Le indicazioni federali sono chiare: attività ludico motoria.
Le Caratteristiche:
Analizzando le tappe evolutive, il bimbo si trova ancora nel periodo dell’infanzia. Dal punto di vista fisico, presenta una scarsa tonicità muscolare, accentuata dal poco movimento cui è abituato, e un incremento staturale dovuto, alla fase auxologica della proceritas.
Psicologicamente passa dalla fase di esplorazione dell’ambiente a quella creativa e organizzativa. In riferimento a ciò, è importante l’intervento dell’istruttore: deve sollecitare la fantasia e non “ingabbiarla” in esercitazioni analitiche chiuse. Inoltre pur rimanendo in un periodo di egocentrismo, tende ai primi comportamenti socializzanti. Deve rapportarsi positivamente con i compagni e comprendere le regole della vita di gruppo. Ricerca sempre una gratificazione immediata: correzioni in positivo e rinforzi per ciò che esegue lo stimolano a compiere azioni sempre più complesse e creative. E’ vivace e pieno di entusiasmo, caratteristiche che l’istruttore deve canalizzare nell’allenamento. La capacità di attenzione invece è molto ridotta; si distrae facilmente e talvolta, se non sollecitato, si estranea dal gruppo per giocare da solo, tipico comportamento dei bambini abituati ai videogiochi o televisione.
Gli Obiettivi:
Coordinazione e schemi motori di base, innanzitutto. Socializzazione, rispetto delle regole e del saper giocare in gruppo. Gli obiettivi specifici del gioco del calcio vengono solo in seguito: occorre insegnare ai bambini prima l’alfabeto motorio. Quando si sapranno muovere in modo armonico nello spazio, si potrà intervenire in forma più analitica sulla tecnica calcistica. Senza dimenticare l’obiettivo cardine dell’attività: creare entusiasmo attorno al mondo calcio.
Devono imparare a camminare, correre, saltare, strisciare, rotolarsi e lanciare un oggetto: tutto con e senza palla. Con queste finalità si possono organizzare giochi liberi che stimolano la fantasia dei mini giocatori, percorsi motori e staffette sotto forma di gara per raggiungere quanto prefissato. Utilizzare mezzi nuovi come la funicella, gli appoggi o ostacoli e cerchi, aumenta l’attenzione del bambino.
Dopo il lavoro sugli schemi motori di base, arriva il momento delle capacità coordinative. Equilibrio statico e dinamico, differenziazione cinestesica, orientamento spazio temporale, combinazione e fantasia motoria: queste le capacità su cui intervenire.
I fondamentali tecnici devono essere inseriti in queste esercitazioni, da proporre prima con le mani e poi con i piedi. Tutto in progressione didattica: esercizi semplici e divertenti, di facile comprensione e mostrati con tanto entusiasmo.Inoltre sono importantissime le mini partite in campo ridotto: i bambini sono in una fase egocentrica e richiedere una collaborazione complessa con i compagni è un problema irrisolvibile. Invece piccole competizioni situazionali, 1>1 e 2>2, migliorano il dominio e il controllo della palla, stimolano l’agonismo e sviluppano la fantasia del bambino.
Pianificazione del programma:
Da Ottobre a fine Dicembre si può proporre un’attività prettamente ludico-motoria, incentrata sulla percezione del corpo e sulle capacità coordinative. Minipartite 1>1 e 2>2.
Da Gennaio a Febbraio, inserire attività multisportive come il mini-volley, mini-rugby, percorsi motori per l’equilibrio o preacrobatica. Inoltre organizzare qualche confronto con altre squadrette organizzando: giochi tecnici, gare di tiro al bersaglio, staffette e minipartite max 3>3.
Da Marzo a Giugno è il periodo che si presta maggiormente a un’attività che si avvicina al gioco del calcio, con incontri amichevoli. I fondamentali tecnici divengono parte portante dell’allenamento, inseriti sempre in giochi e mai in momenti analitici statici. Inoltre dopo aver migliorato l’abilità del 1>1 e nel 2>2 il passo successivo diventa 2>2 + portiere e il 3>3 più portiere. Occorre portare i bambini al 5>5 con una certa gradualità.
Fermo restando che l’obiettivo della categoria rimane la crescita psicofisica del bambino, non la vittoria.
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