Se l’esperienza motoria precedente è stata sufficiente varia e ricca non vi sono più grosse novità , ma un progressivo e rapido miglioramento di quanto impostato. I punti dove le carenze sono più frequenti, riguardano la differenziazione cinestetica (soprattutto nella progressività del gesto e nell’elasticità muscolare), la lateralizzazione e la strutturazione spazio temporale degli spostamenti in rapporto alla palla. Il bambino di otto anni è un bambino che:
- sa correre con la palla e superare un avversario
- preferisce colpire per tirare piuttosto che colpire per passare la palla ad un compagno
- ha voglia di apprendere e progredire sul piano motorio
- ha una capacità di attenzione decisamente buona
- sa ragionare per risolvere i problemi concreti (seleziona la risposta)
- è disposto a privarsi del pallone se questo comporta un vantaggio per la squadra
- possiede ormai un senso di squadra se, anche se impiegherà ancora tempo perché si sviluppi il concetto di tattica (decentramento rispetto al fulcro del gioco)
- è pronto a giochi di regole
- non rifiuta più i giochi di competizione
Gli schemi motori di base sono sostanzialmente corretti e iniziano ad acquisire anche qualche efficacia (rapporto favorevole tra peso corporeo e massa muscolare) per cui il bambino ha una:
- coordinazione oculo-manuale completa
L’organizzazione spazio temporale è ancora in evoluzione perché essendo più ricca nei dati da acquisire, è la più dipendente dall’esperienza, oltre che dallo sviluppo; è possibile richiedere all’ottenne, movimenti precisi che mettono alla prova la combinazione dei segmenti corporei. E’ questo un periodo nel quale si possono proporre esperienze motorie con richieste anche piuttosto complesse e durante il quale inizia la prima vera fase degli apprendimenti tattici, dell’acquisizione cioè, della capacità di scegliere fra più comportamenti possibili, in dipendenza ad una analisi della realtà .
Le Caratteristiche:
Psichiche; La fascia d’età presa in considerazione, sotto l’aspetto intellettivo è nota come l’età della ragione, perché il bambino diventa capace di ragionare nell’ambito delle operazioni concrete, di compiere operazioni mentali flessibili e reversibili. Il suo pensiero perde il carattere unidirezionale determinando un’analisi e valutazione obiettiva, su basi logiche e quantitative della realtà circostante e delle proprie azioni.
E’ il periodo delle regole, il bambino le apprende, le assimila e le applica con positive ripercussioni nell’ambito sociale (e sportivo).
Una delle più importanti conquiste di questa fase evolutiva è la “capacità di decentrare”. Per decentramento si intende la capacità da parte dell’allievo di focalizzare la propria attenzione su più attributi di un oggetto, di un evento (analisi della situazione di gioco), di comprendere le relazioni esistenti tra le dimensioni.
Grazie a tale processo il bambino è in grado di valutare una situazione di gioco; per esempio che un suo compagno è situato in una posizione migliore della sua e quindi deve cooperare, interagire con lui per mezzo della trasmissione della palla.
Il decentramento implica l’evoluzione di diversi aspetti:
- L’organizzazione spaziale; inizialmente di tipo egocentrico “ il bambino organizza il mondo circostante prendendo come punto di riferimento il proprio corpo, e tutto il mondo circostante è organizzato partendo da esso, c’è una continua proiezione di sé stessi nell’ambiente (centramento).
Successivamente il bambino sarà in grado di scegliere altri punti di riferimento per centrare il suo spazio d’azione, e quindi sarà in grado di relazionarsi con l’ambiente.
-La socializzazione; il relazionarsi con l’ambiente ed il rispetto delle regole, porta il bambino ad avere il bisogno di interagire, di collaborare con i compagni. Nasce così il significato di “gioco di gruppo”. In questa fase evolutiva la tecnica ( abilità motoria) può essere automatizzata.
L’allievo ha la capacità di selezionare la risposta motoria in funzione della situazione di gioco, anche se l’abilità può essere disturbata da variazioni esterne ed interne (fatica, tensione agonistica, emozione).
Motorie; il tratto dominante del comportamento motorio del bambino in questa età è la notevole vivacità e mobilità che si accompagna ad una loro disponibilità a risolvere problemi di movimento di tipo sportivo. I bambini dominano il loro impulso a muoversi (caratteristica degli anni precedenti), si concentrano su una determinata attività , e sono molto più equilibrati e costanti nel volere un risultato (motivazione esterna), in questa età in genere dimostrano un maggior adattamento a situazioni nuove.
Una tendenza evolutiva molto accentuata dello sviluppo motorio nel periodo che va dal settimo al decimo anno d’età è “il rapido incremento delle capacità di apprendimento motorio”. Le forme di movimento sportivo esercitate più frequentemente cominciano a stabilizzarsi nel loro svolgimento dinamico spaziale, e va considerato come una conseguenza dei rapidi progressi compiuti, sia dal punto di vista fisico che psichico, come in varie capacità organiche-muscolari e in particolare coordinative.
Vi è un incremento notevole delle capacità di comprendere sia mentalmente che verbalmente i dettagli della realtà . Dopo opportune istruzioni verbali e dimostrazioni infatti i bambini imparano sempre più a comprendere nella loro globalità , compiti di movimento adeguati alle loro capacità di prestazione, e reagiscono sempre più opportunamente ed efficacemente alle correzioni dei loro movimenti.
Il rapido incremento della capacità di apprendimento motorio corrisponde allo sviluppo della capacità di controllo di combinazione dei movimenti.
Molto evidenti sono i progressi nello sviluppo della frequenza dei movimenti. Vale la pena notare che la resistenza di medio periodo e quella di lungo periodo rappresentano molto chiaramente le forme di movimento di sollecitazione della resistenza più adatte a questa età . In genere lo sviluppo della capacità di forza non è soddisfacente.
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